“Poiché l’Essenza è innata mentre la personalità si forma durante l’infanzia, possiamo capire più chiaramente lo stato dell’Essenza osservando i bambini piccoli. A un bambino, tutto sembra fresco e curioso. Tutto ciò che vede e sperimenta lo penetra profondamente e lascia un’impressione duratura.
La loro capacità intellettuale di nominare ciò che stanno vivendo è ancora non sviluppata, quindi quando vedono un filo d’erba non sanno chiamarlo erba. Un uccello è un miracolo di piume iridescenti, spettacolare nel movimento e nel canto.Man mano che il bambino progredisce verso l’età adulta, il vedere viene gradualmente sostituito dalla conoscenza, e l’Essenza è coperta da un mantello di personalità sempre più rigido e ispessito. Ciò che sperimenta non penetra più direttamente come prima, ma viene filtrato attraverso l’associazione, l’analisi, il confronto e la critica”.*
Ne parliamo in questa puntata de “Gli Altronauti“, andata in onda venerdì 16 Febbraio 2024, con l’interessante contributo degli ascoltatori che intervengono in diretta.
In questa puntata della rubrica “Gli Altronauti”, andata in onda venerdì 9 Febbraio 2024 su Radio Cooperativa, trattiamo il tema della Fiducia fondamentale come condizione essenziale, in presenza della quale la nostra individualità può orientarsi verso l’Essere, mentre in assenza della quale si orienta verso lo sviluppo della personalità.
Ci è d’ispirazione un breve estratto del lavoro di A. H. Almaas “L’Enneagramma delle Idee Sacre. Aspetti molteplici della realtà” (Casa ed. Astrolabio), che commentiamo accogliendo i contributi in diretta di alcuni ascoltatori interessati.
Il tema è stato affrontato, con altre fonti di ispirazione, anche nella puntata precedente: https://archive.org/details/2023-02-02altronauti-fiducia
“Quando non siamo sufficientemente ricettivi, aperti e disponibili alla Verità è perché spendiamo la nostra energia nell’identificazione, nelle emozioni negative, nell’atteggiamento critico, nel sospetto, nel mentire, ed in altri comportamenti di questo genere. Se ci osserviamo, non abbiamo quasi mai fiducia nella realtà e ancor meno negli altri; siamo sempre in emergenza, con la paura che prima o poi qualcosa debba accadere; questo stato da primate è puramente istintuale, e poco umano. Se riusciamo ad arrestare questo spreco di energia, saremo più sinceri, più aperti alla Realtà.”.*
Ne parliamo in questa puntata de “Gli Altronauti”, andata in onda venerdì 2 Febbraio 2024, con l’interessante contributo degli ascoltatori che intervengono in diretta.
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“Solo se riusciamo a individuare e coltivare in noi l’Essenza, vera volontà nell’uomo, e con la pratica quotidiana la addestriamo e la padroneggiamo, possiamo fare davvero di tutto: possiamo letteralmente muovere le montagne“.*
Ne parliamo in questa puntata de “Gli Altronauti”, andata in onda venerdì 26 Gennaio 2024, con l’interessante contributo degli ascoltatori che intervengono in diretta.
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“Gli Altronauti” è la rubrica radiofonica del Centro Culturale “Sei Altrove”, che si occupa di Evoluzione della Coscienza tramite un Lavoro pratico di Autoconoscenza.
La trasmissione va in onda in diretta su Radio Cooperativa (libera emittente popolare veneta) ogni venerdì dalle 12.00 alle 13.30 (info: http://www.radiocooperativa.org/3/index.php/trasm-alfabetico/410-gli-altronauti).
Proponiamo l’audio integrale della puntata trasmessa in diretta venerdì 19 Gennaio 2024, in cui parliamo della “Via Mistica” come percorso di “Conversione” all’Essenza, e di come le trasformazioni nell’ambito di un Lavoro su di sé possano essere prodotte attraverso larghi cerchi di esperienze.
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“Gli Altronauti” è la rubrica radiofonica del Centro Culturale “Sei Altrove”, che si occupa di Evoluzione della Coscienza tramite un Lavoro pratico di Autoconoscenza.
La trasmissione va in onda in diretta su Radio Cooperativa (libera emittente popolare veneta) ogni venerdì dalle 12.00 alle 13.30 (info: http://www.radiocooperativa.org/3/index.php/trasm-alfabetico/410-gli-altronauti).
Proponiamo l’audio integrale della puntata trasmessa in diretta venerdì 12 Gennaio 2024, in cui parliamo di “Conversione” all’Essenza.
“Per un Mistico ogni risposta suggerisce una nuova domanda, e l’ignoto gli sta perpetuamente di fronte in un’infinita panoramica di relatività…”
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“Tutti noi, compresi i più esperti indagatori dell’Assoluto, siamo dei prodotti della mentalità comune e della più bieca realtà del consenso. Il consenso offre appartenenza e questa sancisce le norme del compromesso.
Il compromesso è scissione, corruzione di autenticità, metro con cui si misura e con cui si è misurati.
Il falso senso d’indipendenza, d’esclusività, impone adesione e fedeltà agli idoli contemporanei, modelli mondani a cui o si è devoti o si cerca di rifuggire.
(…) Ogni costruzione personale ideale può essere sgretolata dalle regole esercitate dal giudizio impositivo del sistema dominante, che non è mai fuori da noi, ma che alberga proprio in ognuno di noi. (…) Ecco il tipo di veleno culturale contro cui la magia misterica dei folli è possibilità e rimedio”.
“…All’uomo è dato di determinare le pieghe del proprio destino ed essere luce del suo stesso Sole…”
Con l’Auspicio di essere illuminati, riscaldati, vivificati, irradiati e guidati dal proprio Sole Invicibile interiore, in un cammino esperienziale di Auto-conoscenza abbiamo la possibilità di accedere a tre Strumenti decisivi: Attenzione, Presenza e Portamento. In questa puntata approfondiamo alcuni aspetti relativi ad essi, cogliendo l’occasione per tirare le somme di un anno solare che giunge al termine.
“L’attenzione è lo strumento primario dell’Essere essenziale. Attenzione, Presenza e Portamento sono lo scettro trino del Maestro del Cuore.
“In assenza d’Attenzione, le nostre percezioni (…) sono errate perché frutto delle nostre elucubrazioni, delle suggestioni distorsive a cui per meccanicità siamo continuamente indotti sperperando gran parte della nostra energia creativa”.
“In genere, non vediamo quello che c’è, ma solo quello che ci aspettiamo ci sia. Dobbiamo imparare a percepire le cose come esse sono, non come la nostra mente, i sentimenti e le pulsioni desiderano che siano”. *
Ne parliamo in questa puntata pre-natalizia de “Gli Altronauti“, mettendo in relazione l’esperienza di Lavoro del Gruppo Altrove con le impressioni degli ascoltatori che intervengono sul tema.
“Gli Altronauti” è la rubrica radiofonica del Centro Culturale “Sei Altrove”, che si occupa di Evoluzione della Coscienza tramite un Lavoro pratico di Autoconoscenza.
La trasmissione va in onda su Radio Cooperativa (libera emittente popolare veneta) ogni venerdì dalle 12.00 alle 13.30 (info: http://www.radiocooperativa.org/3/index.php/trasm-alfabetico/410-gli-altronauti).
Proponiamo l’audio integrale della puntata trasmessa venerdì 15 Dicembre 2023, in cui parliamo del “Rischio di Essere“.
“Gli Altronauti” è la rubrica radiofonica del Centro Culturale “Sei Altrove”, che si occupa di Evoluzione della Coscienza tramite un Lavoro pratico di Autoconoscenza.
La trasmissione va in onda in diretta su Radio Cooperativa (libera emittente popolare veneta) ogni venerdì dalle 12.00 alle 13.30 (info: http://www.radiocooperativa.org/3/index.php/trasm-alfabetico/410-gli-altronauti).
Proponiamo l’audio integrale della puntata trasmessa venerdì 8 Dicembre 2023, avente come oggetto la “Paura di Amare“.
Nella consapevolezza che “conoscersi è essere un tutt’uno con ciò che è esperito”, come “responsabili attivi della propria esperienza”, proseguiamo l’approfondimento sull’Amore visto nell’ottica del Lavoro su di sé, affrontando il tema del Sommo Bene.
Per la Pedagogia vissuta e proposta nel Gruppo Altrove, “l’uomo è in errore quando polarizza l’azione dell’Amore al solo concetto di bene”. “Il rimembrante è consapevole che la forza dell’Amore opera sia nella luce che nell’oscurità; il suo compito più arduo è restare focalizzato su ciò che è essenziale per il Lavoro e ciò che non lo è: questo è il suo vero bene” [fonte].
Oggi tocchiamo alcune delle molte sfaccettature che l’argomento suscita ed ispira, intrecciando le nostre considerazioni con le esperienze e le riflessioni degli ascoltatori che intervengono in diretta.
In questa puntata, continuiamo l’approfondimento sul tema dell’Amore, visto e sentito in modo decisamente poco ordinario.
Grazie agli spunti e alle esperienze degli ascoltatori, che si integrano danzando sincroniche con quelle vissute nel Gruppo Altrove, emergono note, sinfonie, luci e colori che nella norma teniamo nascosti, oscurati, silenziati, abituati come spesso siamo a non vivere le nostre emozioni, a non vivere la Presenza.
“Presenza e Amore sono due realtà che mostrano la medesima cosa. L’Amore della Presenza è fulmineo come una saetta e occorre compassione e bontà d’animo mentre lo sperimentiamo, lo assorbiamo, lo usiamo”. *
In questa puntata, iniziamo a parlare… d’Amore. Come sempre, però, ne tratteremo in modo fuori dall’ordinario, come solo chi vive Altrove può fare, iniziando dal discernimento tra l’Amore in sé e l’idea che abbiamo coltivato di esso attraverso il tempo e le generazioni, e volgendo il nostro sguardo alla Presenza, vero e semplice atto d’Amore.
“Ogni forma di attenzione, in qualsiasi ambito dell’esistenza, anima ciò su cui ci si concentra. L’attenzione richiama Presenza, è un focus d’Amore che bisogna con padronanza conoscere e indirizzare nella giusta direzione.
L’essere presenti alla Realtà della Vita, oltre ogni interpretazione, rivela sempre un potente focus dettato da un atto d’Amore”. *
Vivere la pienezza della Vita equivale a smettere di seguire i “morti” che si credono vivi, e sentire il richiamo dello Spirito che alberga in ognuno.
Nella vita ordinaria ci siamo spesso così abituati, adagiati, addormentati su modelli di esistenza standardizzati, che oramai questi ci sembrano l’unica “vita” possibile. Uno spazio angusto, limitato, ristretto, indipendentemente dallo sfarzo che lo arreda, è quello in cui ci auto-costringiamo, così stretto da sembrare una bara… una vita da “morti”, che si credono “vivi”…
Eppure, “nello sforzo consapevole di ridestarsi dal sonno della coscienza, in ogni singolo atto rivolto alla Verità che ci anima, si percepisce la netta differenza tra le tendenze preconcette della personalità, e l’intimo desiderio di essere coscienti della vera abbondanza e pienezza della Vita, che ci invita a vivere, ad essere”.*
In questa puntata è ospite de “Gli Altronauti” in collegamento telefonico Alessandro Saudino, counselor olistico, sciamano ed alchimista. Alessandro ci porta la sua testimonianza di un lungo viaggio esistenziale alla scoperta di se stesso, transitato attraverso diverse esperienze che gli hanno permesso di cogliere gli stimoli vissuti interiormente come opportunità di cambiamento.
Con l’ausilio della sua esperienza vissuta, affrontiamo insieme a lui alcuni degli argomenti che hanno caratterizzato le ultime puntate della nostra trasmissione, arricchiti di ulteriori spunti di riflessione nonché suggerimenti di pratica operativa, tra cui i “noccioli dell’Astratto” di Don Juan, l’ascolto, il cambiamento, la ricerca, l’importanza delle emozioni e della relazione che intratteniamo con esse, la presenza “nel presente” come pratica attiva e… la possibilità di vivere la vita quotidiana come un sogno (anziché come un film), ma… da svegli.
Buon ascolto
L’intervento di Alessandro Saudino ha inizio dal 17° minuto.
Il testo letto in apertura, ispirato dal libro “Realtà in Movimento“, si può leggere qui: https://seialtrove.altervista.org/la-pratica-del-lavoro/
“Lo Scopo principale del nostro Lavoro è accedere ad un nuovo stato di Cosxienza per sviluppare, attraverso la pratica e lo studio di sé, un incisivo Potere di trasformazione.
Non bisogna dimenticare che l’osservazione focalizzata, la pazienza, la buona volontà e una discreta conoscenza dei propri veicoli (mentale, emozionale e fisico) sono qualità indispensabili per iniziare qualsivoglia via rivolta alla conoscenza di sé”. *
Ne parliamo in questa puntata de “Gli Altronauti”, con interventi in diretta degli ascoltatori di Radio Cooperativa. Buon ascolto.
* Testo completo: https://seialtrove.altervista.org/lo-scopo-del-lavoro-2/
“Il Risveglio interiore dell’Essenza consiste nello sforzo di essere presenti alla Vita imparando a discriminare tra i momenti di effettiva Presenza e quelli in cui, immersi in un sogno ad occhi aperti, si è assenti. Lo sforzo cosxiente è il regolo con cui determinare la differenza tra ciò che in realtà siamo e ciò che invece immaginiamo di essere”.
“Lo stato di Presenza è un atto Magico naturale, è la Vita così com’è senza interpretazioni, è Esperienza vivente”.*
Ne parliamo in questa puntata de “Gli Altronauti”, in un dialogo aperto con gli ascoltatori di Radio Cooperativa.
“Se affermiamo di essere svegli solo nei momenti di Presenza, in cui osservando i pensieri scorgiamo le nostre identificazioni, allora si può anche affermare che tutto il resto del tempo siamo assenti, e dunque dormiamo”.
“Quando si è identificati nel flusso dei pensieri associativi, gli schemi automatici della nostra macchina psicofisica “pensano” e “agiscono” al nostro posto; si prendono decisioni nel sonno, si lavora nel sonno, si studia nel sonno, si fa l’amore nel sonno e le nostre relazioni con gli altri e col mondo sono vissute come casualità determinanti, associate al flusso della vita…”.*
* Testo completo (fonte): https://seialtrove.altervista.org/laltra-realta/
Con questo spunto diamo inizio ad un nuovo Ciclo di puntate de “Gli Altronauti”, ispirato da alcuni passi del libro “Realtà in Movimento”, in cui cerchiamo di concretizzare l’approccio empirico citato in precedenza, partendo dalla constatazione dello stato di “presenza” o “assenza”, ovvero di “veglia” o “sonno”, in cui viviamo i vari momenti della nostra giornata.
“L’insegnamento della Tradizione non si basa su principi morali o astrazioni metafisiche, né tantomeno su regole logiche con cui incasellare rigidamente l’esistenza: bisogna imparare a rinunciare a queste modalità di comprensione per poter accedere ad un livello più sottile di percezione.
Si tratta di una strada che presuppone la conoscenza e lo sviluppo interiore dell’essere umano al di là di qualsiasi limite restrittivo imposto da cultura, religioni, filosofie o paradigmi scientifici”. *
* Testo completo (fonte): https://seialtrove.altervista.org/sete-interiore/
Continuiamo in questa puntata l’approccio con l’Insegnamento empirico, via d’accesso al processo di Trasformazione interiore.
“In ogni insegnamento religioso si penetra lo strato esteriore per arrivare a quello interiore.
I sistemi religiosi da un lato descrivono l’immagine esteriore dell’essere umano realizzato (come ad esempio il Cristo o il Buddha), dall’altro però non forniscono strumenti concreti per il raggiungimento del corrispondente stato di cosxienza.
Il cristianesimo dice che bisogna amare gli altri ma non dice come si fa; il buddismo dice di svuotare la mente ma non dice come si fa; e così via. Ogni istituzione religiosa dice come bisogna essere, ma quasi nessuna dice cosa bisogna fare concretamente per diventare in quel modo”. *
(* Testo completo: https://seialtrove.altervista.org/tradizione-e-religione/)
L’Insegnamento della Tradizione, a cui anche il Centro Altrove si ispira, cerca di colmare questa profonda lacuna esistenziale. Ne parliamo in questa puntata de “Gli Altronauti”.
“L’essere umano è fatto di tre parti distinte, ognuna con un corpo a sé stante.
Ciascuno di noi ha un corpo fisico, un’essenza che anima quel corpo e una personalità.”
“La psicologia transpersonale, a guisa di antichi insegnamenti, insegna il “significato interiore” di queste parti e approccia gli esseri umani come esseri incompiuti, incompleti. La natura ci porta solo fino ad un certo punto, oltre il quale bisogna lavorare, conoscersi, per realizzare il proprio potenziale innato.”*
Ne parliamo in questa puntata, interfacciando l’esperienza vissuta al Centro Altrove con le opinioni e gli spunti di riflessione degli ascoltatori di Radio Cooperativa.
Le religioni hanno influenzato ed influenzano molti aspetti della vita sociale ed individuale, costituendo di fatto la base di ogni sistema di credenze, nonché della nostra morale. Eppure al di là della fede e della teologia, i loro insegnamenti e i loro riti non contengono solo indicazioni sulla natura del mondo esteriore, note alla maggioranza di noi, bensì anche sulla nostra natura interiore: due livelli di lettura dunque, con due significati complementari.
“Il significato esterno parla del mondo esterno, del macro-cosmo. Il significato interiore parla dell’essere umano, del micro-cosmo. Questi due stati di cosxienza, speculari e complementari, solo se unificati formano l’Uomo cosmico, l’Áνθρωποκόσμος”.*
Oggi sondiamo questi due significati, dando inizio ad un nuovo ciclo di puntate, che saranno tappe di un viaggio alla scoperta della nostra Realtà Interiore.
“Il ciclo casuale delle associazioni nelle nostre menti può produrre una soluzione efficace, una buona idea occasionale, ma queste non possono essere chiamate pensiero.
Il pensiero funziona per intenzione. Richiede di piegare e governare i sogni ad occhi aperti in una linea di pensiero che abbia uno scopo e una direzione univoca.
Per pensare, dobbiamo affrontare la massa di materiale associativo che circola nella nostra mente, indagarlo, setacciarlo metodicamente e ridurlo a una conclusione essenziale…”.*
Condividiamo questo scritto di Hermes con gli ascoltatori di Radio Cooperativa, intrecciando così la nostra esperienza con quella di chi telefona in diretta, al fine di distillare l’essenza di un tema così profondo e decisamente inattuale.
Essere davvero operativi nel mondo, non vuol dire avere una famiglia, un lavoro e una posizione sociale, ma equivale a mettere in pratica ciò in cui davvero si crede*.
Questo spunto apre la settima stagione degli Altronauti, dopo la pausa estiva che ha contrassegnato la chiusura della stagione 2022-2023. Yapos lo commenta alla luce dell’esperienza formativa vissuta nel centro Altrove a contatto con gli insegnamenti di Hermes e con il Gruppo.
Con l’occasione, grazie agli interventi degli ascoltatori si affrontano temi quali il conformismo, il rapporto con gli altri, l’Aspirazione ad essere se stessi, l’egoismo, l’altruismo, la ricerca della Felicità, ma soprattutto il contatto con la Realtà dell’Essere al di là delle convinzioni illusorie, che possiamo chiamare “Risveglio”.
“La scalata alle vette della coscienza non è priva di rischi. Più l’intelligenza consente di veder lontano, meno respirabile diventa l’aria. Emergendo dall’animalità, sottraendosi ai legami occulti dell’esistenza bruta, l’uomo si individualizza ma, al tempo stesso, si isola…” *
Parliamo di questa condizione che l’Uomo incamminato in un percorso di Conoscenza di sé si trova ad affrontare, chiarendo con gli ascoltatori alcuni dubbi sulla natura dell’alienazione sociale e dell’estraniazione nei confronti del mondo che spesso ci si trova a vivere.
“Quando l’uomo diventa consapevole della sua prigione psichica e vuole fuggire da essa, deve rompere innanzitutto i suoi legami con il mondo delle apparenze e dell’illusione…” *
Da questa necessità sorge la “deriva dell’Anima”, che ci porta ad attraversare un necessario distacco da molte condizioni e situazioni che prima facevano da contorno alla nostra vita. Ne parliamo in questa puntata degli Altronauti.
“Per l’Uomo esiste propriamente non un problema, ma un Compito. Questo Compito da assolvere è lo Scopo della sua Verità interiore. La soluzione è uno stato da realizzare trasformando il proprio essere…” *
Gli Altronauti ne parlano in questa puntata insieme agli ascoltatori di Radio Cooperativa che intervengono in diretta, toccando diversi temi, come l’Amore, la Vita e la Morte, la Felicità, la Passione, la Fatica e il Dolore, la conoscenza attraverso l’Esperienza….
In questa puntata, parliamo delle innumerevoli e variegate sfaccettature che il nostro “io” assume… quotidianamente. Un carnevale, spesso, con veri e propri personaggi in cerca d’autore che si intervallano sul palcoscenico della nostra vita (fatta di pensieri, di emozioni…), come se quella che a noi sembra un’identità solida (la nostra personalità) fosse invece una grande carovana… di artisti, commedianti, ma anche truffatori, bambini dispettosi, ‘buoni’ e ‘cattivi’… angeli, e demoni.
In questa puntata affrontiamo il tema dell’Evoluzione sia come cambiamento personale sia come Scopo della Vita, dell’Universo e del genere umano, nonché il suo opposto, l’involuzione, accogliendo le considerazioni e le esperienze degli ascoltatori su questo ed altri argomenti affini, come l’Amore per la Vita, il Mistero dell’Esistenza, la possibilità di una “evoluzione” individuale pur in un contesto sociale che appare in involuzione…
“Intrapreso il cammino interiore, per preservarsi da possibili errori è buona regola non credere ad alcuna cosa solo perché la si è letta o sentita dire; non credere a prescindere dalle tradizioni che ci arrivano vecchie ed alterate dalla babelica interpretazione umana; non credere a quello di cui molti parlano come illuminante, sacro e vero… (…)
Il saggio accetta come Verità infallibile, e vive secondo essa, solo ciò che la sua personale ricerca traduce in viva esperienza, perché corrisponde alla propria emancipazione interiore, al suo bene e al bene degli altri suoi simili, e al suo intimo benessere”. (*)
Con questa premessa, accogliamo le considerazioni, interpretazioni e risposte degli ascoltatori su un altro quesito di natura profonda relativo alla nostra stessa origine e vita: l’Universo è stato creato o è eterno?
Dove conduce l’Avventura terrena? Nella puntata di oggi affrontiamo questo enigma, che nei secoli ha trovato molte possibili risposte da parte delle tradizioni sapienziali di tutto il pianeta, ma che tuttavia ci trova oggi come ieri ancora spiazzati, stupiti… uno stupore che ci accomuna agli ascoltatori di Radio Cooperativa, che intervengono in diretta sul tema.
Nel dialogo, “il filo comune di tutti i punti di vista si palesa in una naturale diversità di visione”, ed ogni visione è determinata dallo Stato di Cosxienza da cui si vede (vedi qui).
Il nemico principale dell’uomo è lui stesso, e la prigione è la sua stessa ignoranza.
Il vero Valore dell’esperienza umana sulla Terra, l’unica vera Grandezza, non è accessibile attraverso giochi di potere, ricchezza materiale, titoli e onorificenze sociali, ma risiede nell’ampiezza delle domande esistenziali a cui si riesce a dare risolutiva risposta. (*)
Nella puntata di oggi, affrontiamo un quesito di delicata, profonda, forse eterna attualità: Che cos’è la Morte?
(*) continua qui: Una nuova Aurora… 2
Immagine in apertura: fonte
Ci sono interrogativi a cui, di solito, gli esseri umani restano indifferenti… Come se un velo paralizzante scendesse a coprire la loro corta capacità di interiorizzazione.
È così urgente sopravvivere e conformarsi all’attuale paradigma sociale, che in genere non perdiamo tempo a chiederci: “Che cos’è la Vita? Chi è l’Uomo in relazione a questa Vita?”.
Così facendo, ci distogliamo dai problemi che in fondo suscitano la nostra stessa grandezza; rinunciamo alla relazione con la nostra Essenza, limitando la vastità di ciò che è, del nostro Essere. (*)
La nuova sfida degli Altronauti è dunque ora rivolta a quesiti di carattere esistenziale, a partire da un’antico ma sempre nuovo interrogativo: Qual è l’origine della Vita?
Gli interventi degli ascoltatori sul tema danno nuova linfa alla nostra ricerca.
“L’Anima è riflesso del vero Essere, può rivolgersi alla realtà inferiore, apparente e transitoria, e può elevarsi a superiori altezze, allo Spirito d’unità; può offuscarsi e disperdere il suo sguardo interiore verso l’esteriorità, dove i fenomeni sensibili incantano ed inabissano lo sprovveduto nei vortici di un divenire inesorabile; e può invece, vincendo l’incantesimo, raccogliersi in se stessa, ritornare alle sue profondità e attingere l’Essenzialità che è unità e pace silenziosa”… (continua qui).
Parlare di Anima in un mondo come quello in cui viviamo può sembrare arduo, ma accettiamo la sfida insieme agli ascoltatori: ne nasce un dialogo con una serie di domande e considerazioni in merito alla possibilità di conciliare la Ricerca dell’Essenza con la necessità di vivere nel mondo.
“Per comprendere la propria interiorità occorrono non solo umiltà e ricettività, ma anche una posizione attiva e solare per “coagulare” ciò che si è appreso e compreso, fissarlo sul piano della cosxienza più che della mente”. [continua qui]
Ne parliamo in questa puntata, mettendo a confronto gli insegnamenti vissuti nel Centro Altrove con la “realtà” sociale del mondo in cui viviamo.
“L’autorealizzazione è un graduale sviluppo della consapevolezza, dell’espansione della cosxienza, che porta ad una progressiva maturazione psicologica con il risveglio e la manifestazione delle potenzialità latenti. È la rottura con la cosxienza istintuale, costituita dall’ignoranza acquisita pre-egoica e quella innata pre-verbale, miscele che compongono il senso dell’io e culminano nell’idealizzazione di sé…” [Continua qui]
Partendo da questo spunto, accogliamo le domande e le riflessioni degli ascoltatori su temi come la “realizzazione” di sé, l’importanza dell’esistenza degli altri nella nostra vita, la relazione, nonché la possibilità di trovare qualcosa, anche “in mezzo all’inferno”, che non sia inferno, a cui dedicare tempo e attenzione…
In questa puntata, parliamo del desiderio del Vuoto come desiderio di liberazione rispetto a tutto ciò che crediamo di conoscere, soprattutto su noi stessi, nonché desiderio profondo di vivere una vita che sia espressione quanto più pura possibile dell’Essere.
Grazie agli interventi telefonici degli ascoltatori durante la diretta, si affrontano anche temi come l’accettazione della propria ignoranza, il ruolo delle altre persone nella costruzione della nostra autostima, le analogie con la corrente filosofica antica dello Scetticismo che metteva in dubbio i dati fornitici dai sensi sulla realtà, la dialettica tra “soggettivo” e “oggettivo” e tra “io” e “noi” con riferimento al Lavoro di Autoconoscenza proposto dal Centro Altrove.
“Esistono solo le cose che abbiamo realizzato attraverso la nostra personale esperienza poiché sono anche le uniche che conosciamo davvero; tutto ciò che abbiamo studiato, udito o letto sono solo belle fantasie”.
“Tuttavia, neanche ciò che è conosciuto è venerabile, giacché il noto si trova entro il raggio della nostra comprensione, mentre è venerabile soltanto ciò che ci anima e ci trascende…”.
Yapos commenta questo spunto di riflessione (che potete leggere per intero qui), attraverso l’esperienza maturata nel centro Altrove.
Parliamo dell’importanza della sincerità nella pratica autoconoscitiva: non possiamo infatti né conoscere noi stessi né accettare qualsiasi cambiamento delle abitudini che ci mantengono fossilizzati ad un’immagine ideale (spesso irreale) se non siamo sinceri, prima di tutto con noi stessi.
Ma essere sinceri significa prendere realmente coscienza della ‘menzogna’ che opera in noi (le ‘storie’ che ci raccontiamo e raccontiamo), di come noi stessi le prestiamo fede, anche attraverso la giustificazione, utilissima a mantenerla in vita e, dunque, a non farci cambiare.
Gli interventi degli ascoltatori apportano ulteriori esperienze sul tema, che fa da miccia per sondare altri strati del nostro comportamento, come l’ammissione dei propri errori, l’assunzione di responsabilità, la vergogna.