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L’OCCASIONE UMANA

«Agli uomini in costante yoga che Mi adorano senza pensare ad altro, apporto sicurezza e protezione».

Bhagavad Gita, IX, 22

Su questa terra e non fuori di essa dev’essere trovata la suprema Divinità; è qui che la natura divina dell’anima dev’essere sviluppata partendo dall’imperfetta natura fisica umana per scoprire, mediante l’unità col Divino, l’uomo, l’universo e l’intera verità dell’essere, per essere vissuta e farne una visibile meraviglia. In tal modo si completa il lungo ciclo del nostro divenire e si giunge allo scopo supremo.

Questa è l’occasione che la nascita umana offre all’uomo senza possibilità di sosta, finché il risultato finale non sia raggiunto.
Non vedere altro che il Divino, essere ad ogni momento in unione con Lui, amarlo in tutte le sue creature, trovare in tutto la felicità divina, è la natura dell’esistenza spirituale dell’amante di Dio. La visione che ha del Signore non lo separa dalla vita, non gli manca nulla della pienezza dell’esistenza, poiché lo stesso Dio diviene lo spontaneo dispensatore di ogni bene, di tutto ciò che egli riceve dalla vita, tanto interiormente quanto esteriormente. La gioia della terra e la gioia del cielo non sono che pallidi riflessi di ciò che può ottenere, in quanto, man mano che aumenta di statura spirituale, il Divino riversa su di lui tutta la sua luce, tutto il suo potere e tutta la gioia di un’esistenza infinita.

Sri Aurobindo, Lo Yoga della Bhagavad Gita, pagg. 208-209

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