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DESIDERIO INTERIORE: FARE PER ESSERE

Ogni cosa che pensiamo e facciamo, origina da un Desiderio interiore.

Un’Anima di Desiderio, quindi, sospinge ogni possibile creazione volgendola incessantemente verso un atto costante di perfezionamento. Un Amore potente, che arde ma non brucia mai, alimenta questo Desiderio Eterno di Creazione che anela ad unire questa separazione originaria tra moto e quiete, tra maschile e femminile, tra ogni possibile manifestazione di opposti.

Il movimento tra inerzia e moto, grazie al Desiderio, sviluppa la creazione di tutte le cose.

Essendo questa una Legge Fondamentale, non trascurabile e priva di scorciatoie, tutti noi siamo conformati più o meno consciamente alla Sua incessante influenza. Tuttavia, questo nostro conformarci può come sempre avvenire in due direzioni distinte e separate: verso l’Evoluzione, ovvero verso lo sviluppo dell’Essere e della Cosxienza, o verso l’Involuzione, ovvero verso il primato della nostra Natura Terrestre, fatta di abbandono incosciente ad istinti e brame di bassa levatura e infima sostanza. Uno Scienziato, dunque, deve porre molta Attenzione sul campo della vita quando si trattano i suoi “desideri”.

La nostra psicologia naturale, spontanea, essendo ancora grezza e meccanica è espressione, in larga parte, della nostra Personalità di facciata Automatica, e delle varie credenze e convinzioni che in essa vengono impresse per risonanza dall’esterno. Queste credenze e convinzioni arrivano presto o tardi a colorarsi di sentimento e di varie sfumature di emozione, e quindi ritornano nel mondo fisico attraverso noi.

In realtà molti di questi “desideri” mancati o soppressi nascono da abitudini e ripetizioni innescate da immagini, suoni, modi o toni, in sintesi da induzioni provenienti dal mondo esterno, ma che non ci appartengono realmente. Questi processi originano dalla risposta che diamo all’evento che andiamo ad esperire, la quale innesca un meccanismo di mancanza, che determina ansia, diviene paura e il gioco è fatto: sono un animale pensante, fuggo, resisto o combatto. Il piacere e il dispiacere sono sempre alla base della manifestazione esperienziale che noi stessi creiamo. Questi movimenti non originano dalle Sacre profondità interiori, ma si agitano nella superficie della mente ordinaria tramite i vari centri inferiori di cosxienza, quest’ultimi per ignoranza assoggettati ad un sistema di credenze e alla necessità non di vivere, ma di sopravvivere. Questo naturale condizionamento porta la stragrande maggioranza di noi a separarsi dalle Aspirazioni impresse nell’Essenza della nostra Anima, che poi sono immagine e riflesso di un unico Grande Sogno collettivo.

Ci hanno ripetuto per millenni che siamo tutti figli di Dio, ma che lo stesso Dio ci ha abbandonati perché abbiamo peccato. Ci separiamo da ciò che ci appartiene davvero, che possediamo davvero, l’Essere, e ci schieriamo unendoci a ciò che è ignoranza e illusione travestita da permanenza. Questa schiavitù separatrice non esalta gli autentici talenti umani, ma reprime sistemicamente la nostra unicità.

Oggi nel mondo tutti sentono questa insoddisfazione, basta guardarsi intorno e si coglie che nella nostra società il danzatore lavora in banca, lo scrittore guida gli autobus, la guaritrice fa i conti in mezzo alle scartoffie e il politico fa lo scribacchio.

Tutto deve asservirsi e produrre, tutti devono allinearsi al sistema e produrre, il tempo è poco e non basta, le riserve di cibo scarseggiano e non bastano, il petrolio non basta, e qualsiasi cosa tu farai non basterà mai.

Non basta mai. Tutto è inutile, tanto non basta mai!

L’Aspirazione della nostra intima natura è Essere, il desiderio della personalità automatica è “avere”, e fino a quando uno scienziato non comprende questa semplice differenza si condanna ad una Vita di ambizione in cui può arrivare ad avere tutto, perché esiste una Legge che lo permette in potenza, pur continuando a sentire nel sottofondo una corrente emozionale di disagio e di malinconia ontica, senza nome, a cui non riesce a far fronte e che non riesce a colmare, non importa quante barche possiede, quanti viaggi fa, quanti figli sforna, quanti soldi ha in banca o quante tossicodipendenze emozionali usa per questo scopo:

Non basta mai. Tutto è inutile, tanto non basta mai!

Discernere tra ciò di cui NECESSITI realmente, prerogativa dell’Anima, e ciò che dovresti avere, impresso dall’esterno nella tua illusoria personalità di facciata, è esattamente uno dei risultati del processo di spersonalizzazione di un individuo.

In questo stato di discernimento, un essere umano smette di voler fare per Avere e inizia a Fare per Essere.

Hermes
tratto da Sintesi e Frammenti di Pensiero Vivente,
Vol. I: Metallurgia Metafisica
(Sei Altrove Edizioni)

Gruppo Altrove

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