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COSXIENZA E CREAZIONE – 27 MAGGIO

Testo redatto dalla fedele trascrizione dell’incontro tenuto da Hermes con gli allievi del Centro Altrove.

27 maggio – Cosxienza e Creazione Amorevole

Guardate la legna che usiamo per riscaldarci. La tagliamo nel bosco, la sistemiamo, e la utilizziamo infine per bruciarla. La legna potrebbe essere usata anche per molti altri scopi, e di fatti la legna non si chiede per “cosa” viene utilizzata: potrebbero essere tanto scopi nobili quanto miserevoli. Lei di fatto si mette al nostro servizio.
Ogni cosa che ci viene donata dalla Natura e di cui noi ci serviamo si mette al nostro servizio, con disinteresse. Dunque se ci poniamo in armonia con la Natura, e ci prodighiamo per imitarla, significa che ci relazioniamo con qualcosa che già è divino, e connettendoci con essa ci ricolleghiamo ad un aspetto da cui, per ignoranza, ci eravamo staccati a causa dell’uso errato della mente, che viene comunemente utilizzata non come strumento ma come momento identificativo tra voi e il pensiero ordinario.
Avendo mentalizzato la vita ce ne siamo infine staccati. Ora è tempo di riconnettersi alla Natura, ed utilizzare la mente non come è stato fatto fin ora, ma agganciando una mente diversa, una Mente Ituitiva, Ispirata, Rivelatrice.

Cos’è la Cosxienza?

Allievo: ordine.
Allievo: un’entità, una Forza.

Si, si può dire che è L’Entità che esprime e informa la Forza, che pensa ciò che la Forza poi crea. Ma ricordate che Sat-Cit, Cosxienza-Forza, sono di fatto la stessa cosa.
Altre risposte?

Allievo: Spirito immanente.

Va bene, ma se dobbiamo parlare con una persona comune, che non si è mai posta questa domanda, come faccio in parole semplici e comprensibili da tutti a spiegarle una cosa che appare cosi semplice?
Vi vedo senza parole. Beh, è esatto.
La Coscienza di fatto non può essere spiegata, non può essere concettualizzata perchè non è concettualizzabile. Invece la mente ordinaria, per sua propria natura, l’ha concettualizzata attraverso l’enucleazione di termini quali ad esempio “esame di coscienza” o “ libertà di coscienza” e tutti gli altri termini possibili e immaginabili. A livello spirituale dunque il prete della chiesa pincopallo ci insegna che dobbiamo farci l’esame di coscienza, confessandoci, per vedere se la nostra coscienza è pura o è da lavare perché si è macchiata di qualche peccato.

A livello morale invece? Nella società, come si sviluppa questo aspetto?
Con la “libertà di coscienza”, che viene venduta da tutte le democrazie del Mondo. Oppure si dice che ci facciamo uno “scrupolo di coscienza”, e da qui nasce il senso di colpa che vive l’uomo interiormente. E’ un programma che è presente in ciascuno di noi, per il quale se ci troviamo in una condizione dove non attingiamo ad un contenitore di regole per determinare la nostra condotta, ci sentiamo in colpa. Se osservate, quando un uomo non si pone problemi nell’ ottenere ciò che vuole, andando contro le regole morali sociali, si dice che è un uomo senza “scrupoli di coscienza”.

Guardate ora in tutti gli aspetti citati. La religione come la conosciamo attualmente impone la spiritualità con la punizione, la società impone automaticamente a ciascuno con veemenza gli “scrupoli di coscienza” ponendosi come moralista e conservatrice, mentre si professa una società democratica e pluralista o progressista. Allo stesso modo molte democrazie del mondo esportano la “libertà di coscienza” con le bombe e la guerra.
Dunque nei secoli la conoscenza della Cosxienza (che non può essere conosciuta come comunemente si intende) l’abbiamo mentalizzata in questo modo, e il risultato che vedete e che vivete e avete fin ora vissuto è quello che abbiamo appena visto.
Dunque quando vi si dice che qui dentro si propone quotidianamente un Lavoro volto all’evoluzione della Cosxienza, è bene che tenete a mente che è QUESTA Cosxienza che stiamo evolvendo con questo Lavoro. Insomma, dovete comprendere cosa evolve.
Tutti gli aspetti che ho citato prima sono l’illusione in cui viviamo quotidianamente. Non esiste nessun “esame di coscienza” come non esiste nessuno “scrupolo di coscienza” o nessuna “libertà di coscienza”.
Se l’esperienza la fa l’Essere, che scrupolo può esserci? E a quale esame o giudizio può sottoporsi l’Essere? O forse che l’Essere non è libero già di per sé?
La Coscienza dunque in questo piano di realtà è di fatto un’idea. E la cosa interessante è che è un’idea… della Cosxienza.

Se comprendete questo, allora potete accedere al fatto che voi avete la coscienza di ciò che pensate di essere. Ma chi è che vi ha detto che dovete pensare di essere così?
L’idea di voi stessi è molto tosta da smuovere, lo sapete, ed è per questo che chiunque si approcci ad un percorso di questo tipo lo fa solo dopo che, trovandosi in un determinato stato o avendo vissuto certe esperienze che gli hanno permesso di aprirsi interiormente, si permettono di far entrare delle informazioni diverse, nuove, che iniziano a far vacillare quella stessa idea.

La Cosxienza, come la Verità o la Bellezza, non è spiegabile né quantificabile, può essere espressa solo qualitativamente.

Per parlare sinteticamente si può dire che la Coscienza è la Manifestazione. Lui. Idee, intuizioni, sono tutte manifestazioni. Ma come discendono su questo piano di realtà? Come si concretizzano? Ci vuole una Forza. Lei. La Madre Divina che riceve e accoglie quanto manifestato e lo crea in Bellezza, Bontà, Verità e Amore.

Comprendete questo, e comprenderete che in ogni manifestazione c’è Lui che si esprime, solo così è possibile accedere all’accettazione di sé e dell’altro. Se non si accede a questo, nell’altro si vedrà costantemente qualcosa che “non è me”, e si alimenterà l’illusorio senso di separazione tanto caro all’ego. Questa cosa, dentro di voi, a livello cosmico, la conosce il Cuore.
La testa al Cuore, il Cuore all’azione, questo è il significato profondo della croce.

Su questo piano sapete bene che vige la Legge del Tre. La Creazione è di fatto trina. Dunque dopo Cosxienza e Forza cosa viene? L’Amore.
Cosxienza-Forza-Amore. Il risultato dell’azione mossa dalla coscienza produce amore. I Veda dicono SatChitAnanda. Badate bene che l’Ananda, l’Amore, non è quello comunemente inteso (il sentimento amorevole) ma una Gioia Infinita dell’Atto di Creazione.
Ogni piano di Cosxienza, dunque ogni Centro, ha la propria Ananda che è il proprio assoluto. Se lo vivo al secondo Centro provo Soddisfazione. Se lo vivo nel fisico provo la Pienezza, che è Gioia solida, propria del corpo, paragonabile solo alla Forza Sovramentale. E così via per tutti i Centri di Cosxienza.

Poichè ogni cosa viene pensata dalla Cosxienza, è bene che vi dica che la Cosxienza che anima le cose di questo piano, come il legno, l’acqua, il fuoco, la terra, gli oggetti comuni creati dall’uomo, è una coscienza definibile come Elementale, termine derivato dalle antiche culture animiste che individuavano a questo modo gli esseri appartenenti agli elementi della natura: spirito dell’elemento, o elemento mentale, poichè esiste in un piano sottile e l’elemento o l’oggetto cui si riferisce è la sua manifestazione in questo piano di realtà. Ricordate che fino al sorgere della cultura cristiano-cattolica, anche qui in occidente la cultura greca e romana, ma ancora prima quella etrusca e fenicia o egizia, erano culture che ammettevano un pantheon di divinità, che venivano associate alle varie manifestazioni della natura.

Passiamo ora all’aspetto mentale.
Vi chiedo, un proposito è diverso da un’idea?

Allievo: un proposito implica già che ci sia un progetto per raggiungere un fine. L’idea invece viene prima, e con il proposito diventa concretamente finalizzata a qualcosa.

Bene. L’idea dunque, di per sé, non ha azione, non ha volontà mentale. E’ il proposito che poi conduce l’idea a diventare azione.
La Focalizzazione qui è indispensabile perché posso avere l’idea, posso avere il proposito, ma se non mi focalizzo su quel proposito esso rimarrà vano.
Anche l’intento è una pratica che potete sviluppare, perchè significa “tentare-dentro”, ossia qualcosa che affermo interiormente e con determinazione e volontà decido di portare a termine.

Per concludere, se non sviluppate Manifestazione Azione e Amore, non c’è reale Creazione. Le sole azioni creanti sono quelle sviluppate col Cuore che sintetizza l’aspetto della Manifestazione e della Forza. Sviluppare azioni di questo tipo la maggior parte delle volte porta gli altri a non capire, né tanto meno a comprendere il vostro gesto, e voi non dovete aspettarvi di essere capiti, non dovete aspettarvi proprio niente di più di quanto già riceviate donandovi con Amore.
Poiché ricordate ragazzi, l’Amore che si dona attraverso una azione amorevole, già riceve.

Hermes

Gruppo Altrove