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ACCETTARE IL NON ESSERE – 9 OTTOBRE

Testo redatto dalla fedele trascrizione dell’incontro tenuto da Hermes con gli allievi del Centro Altrove

Avete accettato il vostro non essere?

Se dite di averlo realizzato, ma non accettato, non avete realizzato proprio niente. Semmai lo avete riconosciuto, questo si, milioni di volte. Realizzare il proprio non-essere, e quindi accettarlo, significa farlo morire coscientemente.

Mi è arrivato un libro qualche giorno fa, di una donna che per qualche tempo fu allieva di Krishnamurti. È una raccolta di esperienze fattive, solo pratiche, attraverso le quali ha realizzato degli studi molto interessanti sull’ arte del morire vivendo.
Morire vivendo significa molte cose. Una fra queste è lasciar morire l’attaccamento a cose, persone, identità. La verità è che siete attaccati al vostro non/essere.
[rivolto ad un allievo] Ci sei attaccato alla tua identità.
Accettare il proprio non essere significa accettare di spersonalizzarsi. Accettare di morire vivendo.
Vedete solo ciò che vi è visibile agli occhi, non riuscite ancora ad ampliare la visione. Certo osservazione e discernimento sono utili, ma da soli non bastano. La conoscenza serve, ma non vi deve servire. Insomma, non dovete attaccarvi a nulla.
Deve accadere in voi l’auto-discernimento, l’auto-osservazione, l’auto-realizzazione.
Sappi che questo lavoro può essere utile solo a coloro che hanno già realizzato il loro non-essere.
È utile che chi ancora non lo ha fatto, si guardi attentamente, si osservi, e decida, scelga di farlo. Io richiedo questo, per sviluppare questo Lavoro. Altrimenti non si può fare, non è possibile.
Andate Oltre, e troverete l’Impossibile e l’Improbabile. E’ lì che dovete andare. Se non accettate il vostro non-essere, invece, rimarrete sempre lì, ed io non posso trascinarvi avanti! Rimanendo lì ritrovate sempre quello che già conoscete.
Rispetto molto le vostre formazioni e le vostre verità, ma non cercate di impormele, o di imporle agli altri che qui stanno facendo questo Lavoro. Questo non è accettabile.

La vostra identità dove vive? Come fa a vivere? Badate che l’identità non esiste, non trascende mai la singola vita. Nasce e muore in questa vita, non ce la portiamo dietro per tutta l’Esistenza. Bene, la vostra identità è una credenza, una abitudine. E dove si sviluppano queste credenze e queste abitudini? Si sono sviluppate nel tempo. La vostra identità vive nel tempo, ripetendo memorie e schemi passati che tornano costantemente.
Vivere queste memorie attraverso la propria identità significa venire in-formati dal passato. Non solo, ma per di più questo passato che in-forma altro non è che la “summa” di tutte le esperienze della tua famiglia.
Solo chi ha già abbandonato la malattia del domani e ha rifiutato la cronicità del passato ha una probabilità di conseguire ciò per cui si trova qui.
Vi accorgerete di sicuro ormai che ci sono periodi dove vivete una buona armonia, serenità. E’ una condizione che vivete ciclicamente, non è ancora duratura e stabile. Ma vi siete mai chiesti chi si è pacificato in voi quando vivete quei periodi? Chi è che ha smesso di lottare? Cosa ha ottenuto facendo questo?
Io non posso parlavi della Verità, posso solo mostrarvela. Non possiamo discuterne, posso solo farvi vedere che è possibile. Quale Verità? La mia Verità naturalmente, che per il momento resta quella in grado di inglobare ed evolvere le singole verità di ciascuno di voi.
La Verità non è nuda o cruda, è la Verità. E’ come l’Amore. E se questa verità è creante, è da riconoscere che crea processi armonici, non limitanti, non difficoltosi.
Se ritenete utile al vostro processo evolutivo questa Verità, sposatela.

Questo è un FARE. Nel momento in cui ritornate ad ingabbiarvi nella testa vi state disperdendo. La vostra mente vi pensa. Non abdicherà mai. La cosa più pericolosa di tutto ciò è che questo venire pensati vi fa sentire vivi.
Dovreste comprendere ormai l’interrelazione che c’è tra la Vita e l’Esistenza. E’ totalmente diverso parlare di Esistenza.

Oggi abbiamo ricevuto la visita dei tecnici delle fosse biologiche. Oggi ho visto il funzionamento di una fossa biologica. Molto interessante! Ha delle paratie in cui gli scarichi si accumulano, finché non arrivano ad una certa altezza dove la paratia ha un buco, e un po’ alla volta fa uscire i liquidi che sono sedimentati nella fossa lasciando nel fondo gli scarti pesanti. Ecco, così siamo anche noi. Contemplando quella fossa biologica mi è stato chiaro che l’uomo non inventa mai nulla di “originale”, ma si rifà sempre a ciò che, consciamente o inconsciamente, conosce, a partire da se stesso.
Per liberarvi dalla schiavitù di cui parliamo sempre, dovete creare prima di tutto movimento. Sii, in realtà e movimento. La vostra Libertà dovete esserla.
Le trasformazioni alchemiche di cui parliamo fanno si che dobbiate consumare energie per trasformare parti di voi stessi. Consumatele, e dunque trasformatele.
Questo luogo, questo Lavoro, riusciamo a svilupparlo facendo emergere una Forza che si manifesta anche nella forza-lavoro. E’ un Fare non mentalizzato. Fate per voi e farete anche per gli altri.

Liberatevi dalla credenza di “voi stessi”, da questi “me stesso” che vi abitano e con i quali vi identificate.
Vi ho scritto di burattini e burattinai. Bene, se voi non accedete al fatto che la vostra personalità, la vostra identità, è pinocchio, farete una grandissima fatica ad agganciare il vostro bambino interiore.
Chi sono i vostri Gatto e Volpe interiori? Sono i vostri ingannatori preferiti. Vi ingannano. Lucignolo è, ad esempio, la vostra parte che vi porterà a vedere sempre i balocchi.

Quali sono i vantaggi di questo Lavoro? Equilibrio, armonia, messa in gioco, responsabilità, autodisciplina, creazione costante, mettendo fuori ciò che sei dentro. Difficoltà che diventano possibilità.
La mancanza di entusiasmo è mancanza di iniziativa. Vi manca l’entusiasmo quando vi perdete nella ripetizione. Venite qui per sviluppare iniziativa, entusiasmo, autodisciplina, e la macchina (in questo è bravissima) vi fa vedere tutto al contrario! Vuole portarvi dove eravate prima, perchè è lei che si nutre della vostra ripetizione.
Create la vostra Casa! Create il vostro Luogo! Andate verso l’Improbabile e l’Impossibile! E per questo occorre un consenso.
Voi siete delle matriosche, seguendo l’esempio citato poc’ anzi da A. [un’allieva]. Più vi aprite e vi togliete gli strati superficiali, più dentro di voi potrete scoprire l’impossibile e l’improbabile! Per aprire la vostra matriosca occorre il vostro consenso. Io sono colui che vi da gli strumenti per poter trovare la vostra chiave e poter aprire la matriosca.
Avete compreso che il vostro non-essere era ciò che fino a poco tempo fa credevate di essere. Ora, dal momento che vi ha condotti qui, sarebbe utile che voi iniziaste ad ascoltare la vostra parte che vi ha condotti qui,
ossia il vostro Essere, colui che vi ha condotti fino a qui e vi ha fatti rimanere. Ho detto.

Hermes

Per una rapida consultazione dei termini più frequenti utilizzati durante le lezioni e riportati nella trascrizione, consultare il GLOSSARIO

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