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RISPOSTE AD UN ASPIRANTE ERMETISTA – 2/2


di Giuliano Kremmerz

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Continua dalla prima parte (leggi qui)

 

6. – CHE COSA BISOGNA FARE PER RAGGIUNGERE IL FINE DI APPRENDERE I SEGRETI ERMETICI PER LA GUARIGIONE DELLE INFERMITÀ DEL CORPO UMANO?

     Studiare l’ermetismo coi precetti dianzi accennati e applicare le leggi assolute che si intuiscono, alla salute del corpo umano. Ma lo studio di questo genere di medicina non si deve, né si può fare con gli ordinari mezzi e coi metodi comuni, né è facile diventare un MEDICO ERMETICO.
     Tutti gli uomini ordinari e colti che hanno frequentato le scuole e le università, possono esercitare l’arte medica secondo le leggi dei paesi in cui vivono, ma per diventare MEDICO ERMETICO bisogna essere coronato da una Università molto superiore a quelle ordinarie, ed essere un ERMETISTA – cioè un sapiente equilibrato – prima di accingersi a guarire un infermo.

LE COAGULAZIONI ASTRALI SECONDO GIULIANO KREMMERZ

L’astrale è una zona oscura che è in noi, nella quale sono immagazzinate le cose pensate, udite, e tutto ciò che proviene dall’esperienza dei nostri sensi. La nostra zona astrale ha origine da quel fondo astrale che chiamiamo: “forza o corrente astrale”.

Circa le ipotesi sulla costituzione di questa forza, è stato detto che essa emana da una parte costituente il nostro apparato nervoso; sono arrivati perfino ad affermare che la forza astrale è una maniera particolare di manifestazione delle forze nervose; si son fatti esperimenti sopra diverse parti del sistema nervoso del nostro organismo, per vedere se l’astrale appartenesse alla tale o alla tal’altra zona nervosa; si è sostenuto che la forza astrale non fosse che magnetismo animale, ma tale idea è stata abbandonata quando si è riusciti a dimostrare che il magnetismo animale ha origine da un centro di azione molecolare, non da forza nervosa.

GIULIANO KREMMERZ: 2ª CONFERENZA ALL’ACCADEMIA PITAGORA

[Prima Conferenza: leggi qui]

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Conversazione tenuta da Giuliano Kremmerz all’Accademia Pitagora di Bari il 17 Febbraio 1921

 

Continuo l’argomento non ancora esaurito.
Se più persone si associano con l’intenzione precisa di uno scopo a raggiungere e realizzare, formano una catena di volontà. Qualunque ne può essere lo scopo: industria, commercio, scienza, politica, amministrazione. La famiglia o la tribù sono forme tipiche di queste associazioni, gli stati politicamente sono delle vaste catene volitive intorno a una finalità a raggiungere, finalità che si chiama ideale perché l’idea madre che cementa l’unione degli uomini si presenta sotto l’aspetto dell’interesse collettivo prima, e particolare dopo. L’atto determinato per realizzare un interesse di molte persone automaticamente costituisce un circolo di volontà associate. A misura che l’umanità avanza nel sentimento dell’altruismo le catene prendono perfino l’interesse di tutte le creature umane e dalla cellula famiglia, si assorge al corpo costituito di una fratellanza universale e si prospetta l’idea avanzata e larga di una grande immensa famiglia comprendente le razze e le associazioni di razze, sogni prima di poeti e idealisti, e poi di partiti politico-sociali che ne vorrebbero realizzare la compagine. Ogni egoismo è in conflitto coi fini di una catena di volontà – la catena dei grandi egoismi è il contrappeso che arresta la realizzazione delle grandi idealità sociali.

ESSERE COME REALTÀ

Gli Altronauti – puntata di venerdì 26 febbraio 2021

Proseguiamo il cammino intrapreso nella puntata precedente, prendendo spunto dalle considerazioni dello psicanalista e sociologo Erich Fromm su «avere» ed «Essere» come due modalità differenti di approccio alla vita.

In particolare, nella prima parte della puntata affrontiamo l’idea di «vita attiva» e «vita passiva» di alcuni sapienti antichi (come Aristotele, Tommaso d’Aquino, Spinoza), chiedendoci se le loro concezioni di «felicità», «sofferenza», «salute», «Libertà», «ragione» non possano essere valide anche oggi…

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