“Tutto ciò che portiamo dentro preme per esprimersi. Ci sono numerosi ‘suggeritori’ che inducono a parlare, a dire un’infinità di cose, per lo più senza un reale senso, spesso solo sciocchezze.
Pensieri d’ogni genere e specie, emozioni, sentimenti, paure, timori, ansie, velleità, brame, appetiti e tanto altro sono stipati in noi come elefanti che corrono verso il portale della nostra espressione, della parola”.
“Tutto può uscire dalla nostra bocca se non c’è controllo cosxiente. Ogni sproposito esce dalla nostra espressione verbale senza un reale controllo su di noi”.
“Siamo spinti a parlare, siamo suggestionati a chiarire, a giustificare, a spiegare, a sapere, a predicare, a convincere, ecc., dimenticando che: la parola ha un gran potere sulla materia, e soprattutto sul corpo”. (*)
Ne parliamo in questa puntata de gli Altronauti, attraverso il racconto dell’esperienza di Yapos, a cui si uniscono gli interessanti stimoli degli ascoltatori che intervengono in diretta sul tema.
Divenire stabile centro di sé stessi, riuscendo ad attraversare le esperienze di vita senza farsene travolgere, significa poter affrontare al meglio i mutamenti che stanno avvenendo, lasciando che la morte del vecchio possa far spazio ad un Rinascimento del Vero.