Guardare da vicino le nostre impossibilità, i nostri limiti e accettare la menzogna che ci determina, è di fatto una presa di Cosxienza che trascende la meccanicità della non azione, del non essere e della non vita. La non vita è morte, è uno stato di morte non apparente, che non c’entra nulla con la morte biologica ma è tutto quello che, se identificati in superficie, per ignoranza crediamo “vita”.
Il vero ricercatore sa che l’identificazione nella macchina psicofisica determina il sonno della Cosxienza, è la non vita da trasformare, la morte silente della vera identità individuale in cui è identificato e da cui deve elevarsi ed evadere.