“La Consapevolezza è uno stato di vigilanza e attenzione, di osservazione distaccata, ma è anche un lasciarsi andare all’esperienza senza che nessun preconcetto soggettivo prevalga sull’evidenza oggettiva di quel determinato momento…”.
“Per sviluppare Consapevolezza non dobbiamo produrre nuove acquisizioni mentali, modificare le abilità del pensiero, e neppure avere particolari capacità di analisi o talenti mnemonici, anzi, tutto ciò è un ostacolo per il focus dell’attenzione necessario alla presenza consapevole. Tutte queste abilità appartengono alla sfera mentale, mentre la pratica mistica determina soprattutto un’attività di natura interiore, spirituale, in cui il pensiero analitico e la ragione sono sempre meno attivi così da creare spazio alla rivelazione senza sforzo insita nel momento presente…”.*
“Essere consapevoli significa essere aperti, ricettivi e disponibili ad accogliere le sensazioni, le impressioni e le percezioni pur mantenendo un atteggiamento di neutralità, che potremmo definire uno stato di mentalità oggettiva. Un modo neutrale di relazionarsi con la realtà, essendo predisposti all’esperienza della vita; un’apertura spontanea ad essere l’esistenza stessa”.*
Ne parlano in questa puntata de “Gli Altronauti” Yapos e Mel del Centro Altrove, intervallando le loro impressioni ed esperienze con le voci degli ascoltatori che intervengono nel corso della diretta.
Il nostro Sé è come la Fiamma di una lampada a petrolio: perché possa illuminare la nostra vita è necessario mantenere pulito il vetro che la circonda; così anche dentro di noi, è necessario emendarci da credenze ed abitudini che offuscano l’espressione della nostra Luce, sebbene siano spesso talmente solidificate che ci identifichiamo in esse, dimenticando quanto sia luminosa la nostra Fiamma.
Tale opera di pulizia richiede, in un Lavoro di Autoconoscenza, una graduale opera di “sincerizzazione” con noi stessi, per sviluppare Discernimento e capacità di Distacco.
In questa puntata parliamo della necessità di emanciparci dalle condizioni in cui siamo cresciuti e che ci hanno forgiato quando non ci permettono di progredire e armonizzare la nostra vita, nonché del nostro rapporto con i «maestri», quelli idealizzati e lontani e quelli concreti e umani; l’occasione si presta per una disamina di due parole, «distacco» e «discernimento», il cui significato può esserci di aiuto in questo processo evolutivo.