“La personalità inizia a formarsi poco dopo la nascita, in risposta alle esigenze della vita.
L’Essenza non può mai conformarsi naturalmente alle aspettative di coloro che ci circondano, o alla cultura e ai tempi in cui siamo nati e quindi siamo costretti ad adattarci e a rivestire l’Essenza con la personalità come strato protettivo. Questo cappotto diventa più pesante man mano che ci conformiamo alle aspettative e siamo assimilati nella società, principalmente attraverso l’imitazione e l’educazione…” *
Ne parliamo in questa puntata de “Gli Altronauti“, andata in onda venerdì 29 Marzo 2024, con il contributo degli ascoltatori che intervengono in diretta.
“Poiché l’Essenza è innata mentre la personalità si forma durante l’infanzia, possiamo capire più chiaramente lo stato dell’Essenza osservando i bambini piccoli. A un bambino, tutto sembra fresco e curioso. Tutto ciò che vede e sperimenta lo penetra profondamente e lascia un’impressione duratura.
La loro capacità intellettuale di nominare ciò che stanno vivendo è ancora non sviluppata, quindi quando vedono un filo d’erba non sanno chiamarlo erba. Un uccello è un miracolo di piume iridescenti, spettacolare nel movimento e nel canto.Man mano che il bambino progredisce verso l’età adulta, il vedere viene gradualmente sostituito dalla conoscenza, e l’Essenza è coperta da un mantello di personalità sempre più rigido e ispessito. Ciò che sperimenta non penetra più direttamente come prima, ma viene filtrato attraverso l’associazione, l’analisi, il confronto e la critica”.*
Ne parliamo in questa puntata de “Gli Altronauti“, andata in onda venerdì 16 Febbraio 2024, con l’interessante contributo degli ascoltatori che intervengono in diretta.
In questa puntata della rubrica “Gli Altronauti”, andata in onda venerdì 9 Febbraio 2024 su Radio Cooperativa, trattiamo il tema della Fiducia fondamentale come condizione essenziale, in presenza della quale la nostra individualità può orientarsi verso l’Essere, mentre in assenza della quale si orienta verso lo sviluppo della personalità.
Ci è d’ispirazione un breve estratto del lavoro di A. H. Almaas “L’Enneagramma delle Idee Sacre. Aspetti molteplici della realtà” (Casa ed. Astrolabio), che commentiamo accogliendo i contributi in diretta di alcuni ascoltatori interessati.
Il tema è stato affrontato, con altre fonti di ispirazione, anche nella puntata precedente: https://archive.org/details/2023-02-02altronauti-fiducia
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“Solo se riusciamo a individuare e coltivare in noi l’Essenza, vera volontà nell’uomo, e con la pratica quotidiana la addestriamo e la padroneggiamo, possiamo fare davvero di tutto: possiamo letteralmente muovere le montagne“.*
Ne parliamo in questa puntata de “Gli Altronauti”, andata in onda venerdì 26 Gennaio 2024, con l’interessante contributo degli ascoltatori che intervengono in diretta.
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“Gli Altronauti” è la rubrica radiofonica del Centro Culturale “Sei Altrove”, che si occupa di Evoluzione della Coscienza tramite un Lavoro pratico di Autoconoscenza.
La trasmissione va in onda in diretta su Radio Cooperativa (libera emittente popolare veneta) ogni venerdì dalle 12.00 alle 13.30 (info: http://www.radiocooperativa.org/3/index.php/trasm-alfabetico/410-gli-altronauti).
Proponiamo l’audio integrale della puntata trasmessa in diretta venerdì 19 Gennaio 2024, in cui parliamo della “Via Mistica” come percorso di “Conversione” all’Essenza, e di come le trasformazioni nell’ambito di un Lavoro su di sé possano essere prodotte attraverso larghi cerchi di esperienze.
Vivere la pienezza della Vita equivale a smettere di seguire i “morti” che si credono vivi, e sentire il richiamo dello Spirito che alberga in ognuno.
Nella vita ordinaria ci siamo spesso così abituati, adagiati, addormentati su modelli di esistenza standardizzati, che oramai questi ci sembrano l’unica “vita” possibile. Uno spazio angusto, limitato, ristretto, indipendentemente dallo sfarzo che lo arreda, è quello in cui ci auto-costringiamo, così stretto da sembrare una bara… una vita da “morti”, che si credono “vivi”…
Eppure, “nello sforzo consapevole di ridestarsi dal sonno della coscienza, in ogni singolo atto rivolto alla Verità che ci anima, si percepisce la netta differenza tra le tendenze preconcette della personalità, e l’intimo desiderio di essere coscienti della vera abbondanza e pienezza della Vita, che ci invita a vivere, ad essere”.*
Yapos prende spunto da una breve lettura per raccontare la sua esperienza di contatto con l’insegnamento di Hermes, che lo ha aiutato a far luce sulle proprie limitazioni inconsce: veri e propri sistemi di difesa automatica della personalità a cui siamo abituati ma che, spesso, impediscono di cogliere la Realtà in modo recettivo per farne tesoro, limitandoci a vivere esclusivamente il mondo (spesso piccolo) del nostro vissuto esperienziale, ovvero del nostro passato.
Grazie ai contributi degli ascoltatori, vengono affrontati con l’occasione diversi temi, tra cui le relazioni con gli altri, l’ascolto, l’apertura mentale, la rigidità e la flessibilità, la vera ‘maturazione’ interiore.
In questa puntata descriviamo le due categorie di ostacoli che ritardano il processo di Risveglio, ovvero le “disposizioni che si oppongono alla correttezza della ricerca”, imputabili all’eredità immediata o educazione difettosa, e le “resistenze inerenti al carattere di ogni individuo”, comunemente chiamate “difetti”, che hanno radici nel nostro mondo subcosciente e non possono essere eliminate, bensì orientate positivamente.
La disamina dell’argomento è un’occasione per parlare del “principale ostacolo all’abolizione di tutti questi ostacoli”, come lo definisce Isha de Lubicz, ovvero la scusa: le giustificazioni che quotidianamente inventiamo per legittimare le debolezze del nostro comportamento.
Dalla nascita all’adolescenza sviluppiamo, per naturale evoluzione, una struttura psichica ben precisa che definiamo per convenzione “io”. Si tratta di una struttura formata da una serie di credenze, convinzioni, preferenze, avversioni, che di rado ci capita di mettere in discussione spontaneamente: avere questo coraggio fa invece parte della sfida di conoscere se stessi, per verificare sul campo quanto di ciò che pensiamo corrisponda effettivamente alla Realtà… e darsi una Possibilità per Cambiare.
«Ci sono due tipi di disciplina, uno idealizzato dalla falsa Personalità e l’altro custodito esclusivamente dall’Essenza. La prima conduce all’apparire e all’inevitabile sofferenza, la seconda alla crisi evolutiva come scelta di vita. Essere in grado di discernere tra questi due significa essere in grado di trarre beneficio dalla disciplina o di soffrirne.
La disciplina in virtù della falsa Personalità è un’imposizione, una richiesta fatta il cui beneficio è solo quello di alimentare un falso senso di autostima o al contrario un senso di colpa e disistima, alimentare il giudizio di come si è migliori o peggiori degli altri, di come sarebbe se avessi questo o quest’altro. Queste tendenze esteriorizzanti non aiutano alcun processo a beneficio dell’intuizione o della crescita, ma staticizzano la giustificazione dell’io nelle sue poliedriche e illusorie manifestazioni.