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ENZO PENNETTA: LO “STATO DI SICUREZZA”

Pubblichiamo come spunto di riflessione un video-commento (lectio magistralis) di Enzo Pennetta, laureato in Biologia e Farmacia e docente di Scienze Naturali, ispirato ai profondi mutamenti di tipo sociale, politico e giuridico introdotti da questa condizione di emergenza “sanitaria” [sotto al video, per facilitare la comprensione di alcuni termini tecnici, abbiamo inserito una piccola legenda per i non addetti ai lavori].

«Siamo entrati nel “Security State”, siamo la generazione che dovrà affrontare qualcosa di mai visto prima. Il “Security State” è un metodo di governo dove la paura dei cittadini viene usata per chiedere loro privazioni della libertà e silenziare l’informazione, è una fase nuova, mai sperimentata prima e caratteristica di uno stadio avanzato del neoliberismo, dove gli squilibri sociali devono essere gestiti con strumenti nuovi» 

Fonte: Critica Scientifica (sito di Enzo Pennetta) – Canale YouTube di Byoblu

– LEGENDA –

«Security state»: «stato di sicurezza», utilizzato anche per indicare lo «stato di polizia» ovvero una condizione politica in cui un’emergenza (reale o presunta), come ad es. criminalità, terrorismo, guerra, o malattia, può indurre le autorità a incrementare la sorveglianza e le restrizioni sulle libertà civili dei cittadini anche attraverso mezzi inconsueti, rendendo l’eccezione stessa una nuova “normalità” (ad es. le norme sulla sicurezza seguite all’11 settembre)

Thomas Hobbes: filosofo inglese (1588-1679), uno dei punti di riferimento del pensiero politico moderno. Secondo il suo pensiero, in una società politica di base gli esseri umani possono uscire dalla condizione di animalità che caratterizza lo «stato di natura» soltanto cedendo la loro sovranità ad un Monarca che, in cambio, garantisca loro sicurezza e protezione da nemici esterni. Questa idea dello Stato, rivisitata in chiave “repubblicana” dopo la Rivoluzione Francese, è alla base della democrazia rappresentativa contemporanea.

«Panòpticon»: è un carcere ideale progettato nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy Bentham; il concetto della progettazione è di permettere a un unico sorvegliante di osservare («opticon») tutti («pan») i soggetti di una istituzione carceraria senza permettere a questi di capire se siano in quel momento controllati o no. L’idea del panopticon ha avuto una grande risonanza successiva, come metafora di un potere invisibile, ispirando numerosi pensatori e filosofi (Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Panopticon)

«Tecnocrazia»: forma di governo in cui le decisioni politiche vengono prese da esperti o studiosi di campi specifici (scienziati, ingegneri, fisici, chimici, economisti, giuristi, medici, sociologi, psicologi, docenti, ecc.) attraverso un loro diretto esercizio del potere oppure indirettamente, influenzando l’attività legislativa ed esecutiva dei governi e delle istituzioni elette democraticamente.

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