Il tempo è fuori dalla quantità. Non è misurabile, nonché misurabile ne sia il suo spettro.
La perdita come continuità è il tempo intuibile. La memoria dello Spirito è il Reale Tempo. È la memoria che lo Spirito attua liberandosi dalla forma: dopo la morte o per Ascesi durante la Vita. Un vasto panorama di tempo, istantaneo, che affiora da fuori del tempo. Lo spazio vero sperimentabile dall’Uomo. *
Proseguiamo con questa ispirazione il simposio radiofonico dedicato al Tempo, iniziato nella puntata precedente, con gli interessanti contributi di diversi ascoltatori.
Ad un certo punto del Sentiero l’uomo è chiamato a rendersi conto del modo con cui è solito “consumare” il proprio Tempo.
L’aspirante al Vero userà il proprio tempo con rinnovata discriminazione e con saggezza, perché intuisce che il tempo è sacro per la propria evoluzione e, al “contempo”, può essere un fidato amico o un pessimo nemico, risorsa e limite, energia e dissipazione, ricchezza e povertà, opportunità e disperazione, congiunzione e separazione…*
Con questa ispirazione diamo spazio all’interno della trasmissione a temi universali, alla base della nostra Esistenza: un simposio in cui è lasciata agli ascoltatori ampia libertà di commento. A cominciare… dal Tempo.