Lo sviluppo dell’intelletto scientifico moderno è stato un risultato notevole; eppure sembra ora evidente, a giudicare dai fatti reali che riguardano la nostra società e la nostra cultura, che questo risultato è stato acquistato ad un costo tragicamente alto. Ciò che serve è un radicale riorientamento della mente collettiva dell’umanità, lontano dalla quantità e verso la qualità.
Dane Rudhyar
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Come ho già affermato, la coscienza nel senso più ampio del termine, intesa in particolare nelle filosofie asiatiche, esiste ovunque il Principio di Integrità operi nell’universo. C’è coscienza non solo negli animali e nelle piante, ma anche, in una forma più rudimentale, nelle molecole e negli atomi. Il filosofo, poeta, veggente e yogi indù Sri Aurobindo affermava di poter sentire e sperimentare un oceano di coscienza che lo avvolgeva e pervadeva l’intero universo. Ogni insieme esistenziale è in grado di assorbire, assimilare e focalizzare in espressione solo un aspetto di questa coscienza cosmica diffusa; lo fa secondo la capacità specifica del suo sistema di esistenza.
Tutta la nostra società occidentale è oggi pervasa dall’idea che la misurazione quantitativa possa risolvere praticamente tutti i problemi – non solo quelli sociali e personali, ma anche il problema della conoscenza.
La regola della maggioranza, i sondaggi popolari, i questionari, i test di intelligenza e professionali, le decisioni prese sommando i diversi pro e i contro, sia nella mente di una persona che in una riunione di comitato, sono tutti metodi quantitativi.
“Qualsiasi cosa a noi si mostra, da noi stessi affiora in superficie per essere vista e conosciuta.
Il limite da superare? La comprensione da realizzare? Accettare ciò che è“.
Ispirati da questo spunto, interagiamo con gli ascoltatori sul tema della polarità e della dualità, guardando le analogie che vi sono tra la nostra vita ed i cicli della Natura, ed interrogandoci anche sullo spaesamento che i profondi cambiamenti sociali e culturali degli ultimi decenni possono far emergere in chi proviene da un mondo che oggi sembra dissolversi giorno dopo giorno, nonché sulle differenze tra il paradigma culturale giudaico-cristiano (per molti culla dell’odierna esaltazione del progresso scientifico e tecnologico) e la religione ‘pagana’, ‘naturalista’ ed ‘iniziatica’ degli antichi Greci.
“Nel mondo gran parte dell’Umanità procede disorientata, confusa, preda di illusioni astrali e con limitata capacità di discernimento, senza capacità di leggere gli eventi e di capire il senso generale di quanto avviene nel mondo e del perché avviene.
Pensa sia più urgente occuparsi del proprio piccolo orticello, della sopravvivenza fisica ed emozionale e dei problemi connessi al contingente, dimenticando come si fa a costruire una nuova Possibilità, il Futuro, che a causa di paure incontrollate non viene contemplato, poiché richiederebbe cambiamenti radicali che invece teme…”.*
Ne parliamo, con l’interessante contributo degli ascoltatori, in questa puntata dedicata ai “costruttori di Futuro”.
L’educazione nelle scuole più che alla ripetizione di dati nozionistici e alla cultura della storia nelle diverse materie proposte, dovrebbe mirare innanzitutto a rieducare e a far conoscere la natura interiore degli allievi, così da riorientare e dominare il complesso energetico individuale (pensiero, emozione, istinto) in virtù delle concrete esigenze dell’attuale momento storico.
Fino a quando il giovane non riuscirà a direzionare consapevolmente ed armonicamente le sue energie e a padroneggiare le forze della vita in cui è immerso, si troverà in conflitto con se stesso e di conseguenza renderà conflittuale la società in cui opererà da adulto…*
Il desiderio di interrogarsi sulla Vita viene dalla Vita stessa, da quella parte della Vita che è ancora nascosta, dal quel Principio universale che anima l’uomo e lo spinge a superarsi, ad Essere. La Vita ci sprona a interrogarci.
Ci sono molti momenti in cui siamo spronati a chiederci: «Cos’è la vita? Cos’è la Cosxienza? Chi sono io?». Forse abbiamo sentito, sin dall’infanzia, un’indistinta nostalgia di «qualcosa di più», un bisogno profondo, un anelito divino che preme, spreme, comprime, spinge, scalcia per uscire fuori, per mostrarsi, esprimersi, Essere*.
Il tentativo di rispondere a questo profondo interrogativo che nasce da dentro è alla base della ricerca di un nuovo modello esistenziale.
«La rivoluzione, nei suoi aspetti violenti, è a vari gradi sempre espressione di scarsità e deficienza.
Essa, infatti, implica che il popolo in generale sia ancora così oppresso dalla mancanza e dalla paura, così non risvegliato mentalmente e così rigidamente controllato da meccanismi di scarsità sociale, religiosa ed economica, che non possa partecipare alla metamorfosi evolutiva della società se non in modo puramente passivo e cieco.
Gli Altronauti – puntata di venerdì 19 febbraio 2021
«L’avere si riferisce a cose, e le cose sono fisse e descrivibili. L’essere si riferisce all’esperienza, e l’esperienza umana è in via di principio indescrivibile».
Attraverso alcune riflessioni del famoso psicanalista tedesco Erich Fromm, tratte dal suo libro Avere o Essere?, facciamo luce su una modalità di vita e di visione della realtà tutt’oggi ancora poco esplorata e… ancor meno praticata: la modalità dell’Essere.
In particolare, nel corso della puntata ci soffermiamo su…
Lettura e commento del testo «La Scelta è nelle tue mani», con ampio spazio alle testimonianze degli ascoltatori: lezioni di vita e superamenti di sé che non sarebbero stati possibili senza un ‘cambiamento’ imposto da condizioni esterne.
«La maggior parte degli uomini comuni si preoccupa oggi, per abitudine, soltanto della propria meschina esistenza, della collezione di piaceri sensuali, dei fulgidi processi volti alla sicurezza e al successo, della salvezza personale e dell’ansia per la malattia e la morte, piuttosto che dell’infelicità creata dalla propria ignoranza, dall’indifferenza e dall’insensibilità generali che ne derivano […] Questo processo, se visto sotto una Luce più ampia è servito proprio a mostrarci che questa strada è arrivata in un vicolo cieco…» [puoi leggere il testo completo qui]
– puoi ascoltare il podcast della puntata cliccando qui
Radio Cooperativa: 92.7 Mhz (streaming qui)
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