In questa puntata dialoghiamo con Daniela Colavitti, che condivide con gli ascoltatori di Radio Cooperativa le esperienze vissute lungo il cammino (non solo metaforico) e la visione maturata su temi che ci riguardano da vicino, come l’attaccamento, il senso di proprietà, la preoccupazione per il futuro, ed altre abitudini che ci trattengono e ci distraggono dalla possibilità di assaporare pienamente il momento presente, quel “Regno dei Cieli”… in Terra, che attende di essere scorto da noi. Sì, anche da te.
Buon ascolto.
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Tutta la vita qui è uno stadio o una circostanza in un’evoluzione progressiva, che si svela, di uno Spirito che si è involuto nella Materia e sta lavorando per manifestarsi in questa sostanza riluttante. Questo è l’intero segreto dell’esistenza terrestre.
Ma la chiave di questo segreto non dev’essere cercata nella vita stessa o nel corpo; il suo geroglifico non è nell’embrione o nell’organismo, poiché questi sono solo un mezzo o una base fisica: l’unico mistero significativo di questo universo è l’apparizione e la crescita della coscienza nella vasta e muta ottusità della Materia.
La fuga della Coscienza da un’apparente Incoscienza iniziale – ma era lì da sempre mascherata e latente, poiché l’incoscienza della Materia è essa stessa solo una coscienza incappucciata – la sua lotta per trovare se stessa, la sua estensione verso la propria inerente completezza, perfezione, gioia, luce, forza, padronanza, armonia, libertà, questo è il miracolo prolungato e il fenomeno onni-esplicativo di cui siamo contemporaneamente gli osservatori ed una parte, strumento e veicolo.
Una Coscienza, un Essere, un Potere, una Gioia era qui dall’inizio, oscuramente imprigionata in questa apparente negazione di se stessa, questa notte originaria, questa oscurità e nescienza della Natura materiale. Ciò che è ed era nei secoli, libero, perfetto, eterno ed infinito, Ciò che ogni cosa è, Ciò che chiamiamo Dio, Brahman, Spirito, si è rinchiuso qui nel proprio opposto auto-creato.
L’Onnisciente si è tuffato nella Nescienza, l’Onnicosciente nell’Incoscienza, l’Onnisaggezza nella perpetua Ignoranza.
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Ci sono sempre due diverse coscienze nell’essere umano: una esteriore in cui di solito egli vive, l’altra interiore e nascosta di cui non sa nulla. Quando si pratica la sadhana, la coscienza interiore comincia ad aprirsi, si diventa capaci di interiorizzarsi e di avere interiormente ogni sorta di esperienze. A mano a mano che la sadhana progredisce, si comincia a vivere sempre più in quest’essere interiore, mentre quello esteriore diventa sempre più superficiale. All’inizio la coscienza interiore sembra essere il sogno e quella esteriore la realtà di veglia. In seguito, la coscienza interiore diventa la realtà e quella esteriore è sentita da molti come un sogno o un’illusione, oppure come qualcosa di superficiale e di esterno.
Hermes, fondatore del Centro di Pedagogia Evoluta “Sei Altrove”, parla dell’anelito che, necessario come l’aria, spinge ogni essere vivente all’Evoluzione attraverso molteplici forme ed esperienze, comprese le profonde «crisi» che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, e indica i “tre passi” che in questo periodo di profondo mutamento globale è possibile compiere per incamminarsi verso… il Futuro.
– potete ascoltare il podcast integrale della puntata qui –
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