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L’UOMO, SIGNORE DEGLI OPPOSTI

*

Io son vasto più del vasto grande mare,
fulmineo tornado di energia divina;
fiore indifeso che trema nella brezza,
fragile più del fragile tenero giunco.

Nel mio cuore insipiente io accolgo, non so
come, l’infinita saggezza del saggio;
lo sguardo affiso alla pura giusta fiamma,
sguazzo nel dolce peccato, danzo il sabba.

La mia mente brillante come luna piena,
oscura e buia più della prima caverna.
Ricchezze a lungo ammassate io butto via;
sintesi di opposti, non altro, io sono.

Con vita rinnovata inganno anche la morte;
io, attimo effimero di tempi infiniti.

*

Sri Aurobindo,
29/07/1940
(traduzione di R. Quarello, 9/7/1979)

*

titolo originale: Man, the despot of Contraries

 

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